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lunedì 8 agosto 2011

ALTRO GIORNALE: News



Il Giornale Online


Lo ipotizza uno studio delle università di Berna e Santa Cruz, che fornisce dettagli sul misterioso satellite, ancora oggi oggetto di numerosi miti e tradizioni




di CONCETTA RUOTOLO.



Romantica, affascinante ed un po’ misteriosa, la luna ci tiene sempre col naso all’insù, ammaliandoci con i suoi giochi di colore e sfumature luminose. Unico satellite naturale della Terra, è quasi quattro volte più piccola del nostro pianeta, presenta una faccia liscia e piatta, mentre è ricoperta da crateri in un’altra zona, ed è caratterizzata da una bassa gravità e dalla mancanza di atmosfera, che determina una forte escursione termica. Sull’origine della luna esistono diverse teorie, a cui se ne aggiunge una proposta da due ricercatori delle università di Berna e Santa Cruz, in California.



In un articolo pubblicato sulla rivista “Nature”, i due studiosi, cercando di dare una spiegazione proprio all’asimmetria della superficie lunare, ipotizzando che un tempo esistessero due lune. Lo studio è partito dal presupposto che il corpo celeste derivi dallo scontro del nostro pianeta con un meteorite grande quanto Marte, in seguito al quale dei frammenti rocciosi si sono aggregati attorno alla Terra, dando vita al satellite visibile oggi. Secondo i ricercatori, però, è possibile che si sia formato anche un altro corpo, grande circa un terzo della luna.



I due corpi si sarebbero affiancati per alcuni millenni, fino a quando, a causa di una lenta collisione, si sarebbero scontrati, provocando l’aspetto ruvido e montagnoso che attualmente presenta la parte della superficie lunare retrostante la Terra. La loro ipotesi è stata rafforzata dai risultati di una serie di simulazioni computerizzate, durante le quali si è spesso verificata la formazione di un secondo corpo. Quella degli studiosi Martin Jutzi ed Erik Asphaug, per ora, resta solo un’ipotesi plausibile, ma che dovrà essere verificata attraverso altri studi.



Il misterioso corpo celeste che illumina le nostre notti, comunque, sin dall’antichità ha attirato l’attenzione di studiosi e pensatori ed è da sempre al centro di numerosi miti e leggende, che ancora oggi hanno il loro fascino. Sono numerose, ad esempio, le leggende sulla luna di origine cinese. Nell’antica Cina credevano che dodici lune diverse si succedessero nei diversi mesi dell’anno dopo che Heng-o, la divinità madre, dava inizio al ciclo immergendo le sue figlie in un fiume nell’estremità occidentale del mondo. Secondo un altro affascinante mito cinese, la dea della luna Heng-o scese sulla Terra assieme al marito, valoroso arciere inviato qui per proteggere il pianeta in pericolo.



Un giorno, infatti, comparvero dieci soli, cioè i figli del dio del cielo, che per uno stupido ed ostinato scherzo diedero fuoco alla Terra e ad i suoi abitanti. Il marito di Heng-o, fu costretto ad uccidere nove dei fratelli, suscitando l’ira del dio del cielo, che non gli permise di ritornare sulla luna. L’arciere, dopo tante peripezie, riuscì a procurarsi un farmaco capace di ricondurlo a casa ma, avendone solo una dose, la nascose alla moglie. Heng-o, qualche tempo dopo, trovò la pillola, non resistette alla tentazione, la mangiò e tornò sulla Luna, che tanto le mancava.



Giunta lì, chiese alla sua amica lepre di creare una pozione per far sì che il marito potesse raggiungerla e, da allora, la luna brilla di una luce speciale perché riflette il triste sguardo di Heng-o, che aspetta il ritorno del suo arciere. Il corpo celeste è ha ancora un ruolo importantissimo per il popolo cinese, che celebra la Festa della Luna, che cade in pieno autunno ed è un momento importantissimo per le famiglie cinesi, che in questo giorno si ritrovano e contemplano la luna, simbolo di unione e fortuna.
FONTE:ALTRO GIORNALE: News

Wikileaks/ Haiti come L’Aquila – Dopo il terremoto “la corsa all’oro” | il Democratico

Wikileaks/ Haiti come L’Aquila – Dopo il terremoto “la corsa all’oro”


di Valentina Trenta.



Secondo WikiLeaks già cinque anni prima che il sisma distruggesse una larga fascia della capitale e dei paesi circostanti, uccidendo decine di migliaia di persone, alcuni funzionari degli Stati Uniti erano convinti che il governo haitiano non sarebbe stato in grado di gestire un grande terremoto. Secondo un’informazione segreta dell’ambasciatore statunitense Kenneth Merten, inoltre, dopo il disastro molti capitalisti si affrettarono a raggiungere Haiti, in una vera e propria “corsa all’oro” al fine di ottenere preziosi contratti per la ricostruzione. Mentre ad Haiti si scavava sotto le macerie, insomma, diverse aziende statunitensi si muovevano per vendere i prodotti e servizi.Lewis Lucke, vicino al Presidente Preval e coordinatore speciale di Washington per soccorsi e ricostruzione, si incontrò con il presidente haitiano e con il primo ministro, Jean Max Bellerive, due settimane dopo. Lucke dichiara di aver supervisionato contratti multimiliardari. Nel dicembre del 2010, citato in giudizio, sostenne che le aziende non lo avevano pagato abbastanza per i suoi servizi di consulenza, che includevano agganci con persone potenti e aiuto effettivo nel navigare tranquillamente nella burocrazia governativa.




L’USAID ha percepito 200 milioni di dollari in contratti di assistenza e ricostruzione, ma soltanto il 2,5% della somma sarebbe arrivato alle imprese di Haiti.Tra i vari documenti rivelati da Wikileaks si trovano diverse dichiarazioni interessanti. “L’ultima cosa di cui aveva bisogno Haiti ora era un terremoto” si legge due settimane dopo una scossa di magnitudo 4,3 a Porte-au-Prince: non furono segnalati feriti né danni, ma fu subito chiaro che un terremoto più grave sarebbe stato catastrofico. Il governo di Haiti, infatti, non sarebbe stato nelle condizioni di gestire un disastro naturale di qualsiasi grandezza, e un evento di grande portata avrebbe causato problemi di instabilità politica, povertà e degrado di dimensioni cosmiche.



L’avvertimento del terremoto fa parte di un tesoro di 1.918 informazioni messe a disposizione da WikiLeaks a Haiti Libertè, che sta collaborando con l’Onu a una serie di relazioni sulla politica del paese. Si è concluso che la squadra Office Foreign Disaster Assistance di USAID sarebbe andata a Port-au-Prince nel giugno 2005 per aiutare l’ambasciata a coordinare i danni della scossa di 4,3 magnitudo. Si cercava inoltre di coordinare i donatori. Eppure il più grave terremoto del 12 gennaio 2010 sembra aver colto impreparato il governo di Haiti, ONG internazionali e la forza militare ONU. Gli sforzi di soccorso e ricostruzione sono stati lenti e caotici, guastati da mancanza di coordinamento e aperta concorrenza fra i vari governi e agenzie internazionali. Diane Sawyer di ABC News una settimana dopo il terremoto affermò di non capire la lenta risposta degli Stati Uniti a questo disastro.



Due mesi dopo il New York Times pubblica un editoriale in cui si legge: “Ogni giorno che Haiti passa nel fango e nelle macerie sottolinea come i soccorsi siano falliti su tutti i fronti”.



Oggi, diciassette mesi dopo il terremoto, un’epidemia di colera ha colpito più di 5.330 persone e si prevede uno sconfortante aumento. Una relazione commissionata dalla USAID stima che rimarranno senza casa tra le 141.000 e 375.000 persone. Nel frattempo, soltanto il 37% dei 4,6 milioni di dollari è stato erogato: un dato evidentemente allarmante, considerando che Haiti per riprendersi conta sulla comunità internazionale e sul suo supporto.Il geologo Patrick Charles basò la previsione del terremoto di Haiti sul fatto che Port-au-Prince è attraversata da una larga faglia, che fa parte del sistema denominato Enriquillo-Plantain Garden fault. Il suolo ad Haiti rischia di liquefarsi e rappresenta una minaccia considerevole a infrastrutture quali edifici, ponti, dighe e strade. L’emergenza resta forte e devastante e in questo mare di morti, sporcizia, fame, colera, sofferenze atroci, diventa naturale perdere la speranza. Un Paese così povero e con evidenti problemi di gestione politica non può e non deve essere abbandonato e manipolato dalla comunità internazionale. Unni Karunakara, presidente di Medici senza frontiere, ha denunciato una situazione a dir poco sconcertante: “Haiti – ha detto – rappresenta lo scenario per l’ultimo fallimento del sistema degli aiuti umanitari”. Karunakara ha poi aggiunto che non è possibile ammettere la morte di così tante persone a causa del colera, malattia facilmente gestibile vista la considerevole presenza di organizzazioni non governative sul campo (circa 12mila).



Le Ong, secondo Karunakara, avrebbero chiesto fondi nonostante le loro casse fossero piene. Secondo quanto viene denunciato dalle organizzazioni umanitarie (anche italiane) presenti nella capitale haitiana, sotto le macerie ci sarebbero ancora migliaia di cadaveri: non è difficile capire quanto questo possa nuocere alla salute pubblica. Oggi, poi, Haiti è un paese affamato e questo è il più grande problema per la sopravvivenza di chi si è salvato da quell’inferno. Una cooperante al lavoro da svariati mesi a Port-au-Prince ammette che “il vero problema non è la mancanza di cibo, è che gli haitiani non se lo possono permettere”. Myrta Kaulard del programma Mondiale per l’alimentazione delle Nazioni Unite è convinta che l’aumento di un bene primario come il cibo comporterà danni seri al Paese, soprattutto perché gli alimenti, che oggi si trovano nei mercati di Haiti, sono in larga parte d’importazione.



La comunità internazionale non si impegna abbastanza, e i fondi stanziati sembrano non volersi sbloccare. Il 10 giugno il popolo haitiano ha sfilato per le vie di Port-au-Prince per chiedere interventi legislativi seri e mirati sulla politica abitativa. La gente con quel terremoto ha perso la casa e reclama con forza un alloggio decente. Un milione e mezzo di abitanti sono stati costretti ad abitare nei campi, all’interno di baracche in pessime condizioni. Le piogge della stagione ciclonica, iniziata nei primi giorni di giugno, ha aggravato questo disagio: i tetti sono crollati e le strade sembrano fiumi di fango.



Eppure, nonostante le continue tragedie che continuano a colpire Haiti, l’impegno per salvare questo Paese, per aiutarlo a risollevarsi, per ridonargli pace e serenità, è minimo. La luce, accesa inizialmente su quelle immagini, quella devastazione, quel dolore smisurato, sembra affievolirsi inesorabilmente. La verità è che il mondo si è dimenticato di Haiti. Ma Haiti ha bisogno del mondo.




FONTE:Wikileaks/ Haiti come L’Aquila – Dopo il terremoto “la corsa all’oro” il Democratico

Arrestato il re dello spam - Corriere della Sera

il Federal Bureau of Investigation lo ha inchiodato


Arrestato il re dello spam

Sanford Wallace ha violato centinaia di migliaia di account e rubato i dati sensibili di un esercito di utenti
 
Sanfors Wallace, il re dello spam assicurato alla giustizia
 
 
 
 
 
 
 
 
MILANO - Sanford «Spamford» Wallace, americano 43enne di Las Vegas, è stato bloccato dalle autorità giudiziarie e rilasciato dietro una cauzione di centomila dollari in attesa di una successiva decisione del giudice di San José.




27 MILIONI DI MAIL INDESIDERATE - Wallace avrebbe compromesso circa 500 mila account di Facebook tra novembre 2008 e marzo 2009, inviando una quantità enorme (più di 27 milioni) di mail spazzatura attraverso i server della compagnia. Secondo l'accusa, l'uomo sarebbe riuscito a sviluppare un programma capace di eludere i filtri della rete sociale. Nel 2009 un tribunale federale gli aveva proibito di accedere a Fb, condannandolo a pagare una multa di 711 milioni di dollari. E ora il sovrano dello spamming è obbligato ad arrendersi all'Fbi per aver violato l'ordinanza che gli impediva qualsiasi accesso alla piattaforma blu e a rispondere di ben undici capi d'imputazione.



SPAMMING E SOCIAL NETWORK - Sanford Wallace era stato già condannato anche nel 2008 in una causa aperta da MySpace nei suoi confronti. In quell'occasione la multa era di 230 milioni di dollari e ancora una volta la carriera di Mr Wallace evidenzia come lo spamming abbia preso di mira da tempo le reti sociali.



LAS VEGAS-NEW YORK – Galeotto è stato un volo tra Las Vegas e New York, in occasione del quale Wallace, sotto lo pseudonimo di David Sinful-Saturdays Fredericks, è tornato sul luogo del delitto. Ora lo spammer deve rispondere di 11 reati, tra cui frode, danno intenzionale a un computer protetto e violazione dell'ordine di non accedere ai social network. Sanford Wallace rischia 10 anni di carcere e una nuova multa, probabilmente più salata della precedente. L'appuntamento con la giustizia californiana è fissato per il 22 agosto. E intanto il sedicente Spam King si dice estraneo agli eventi.






FONTE:Arrestato il re dello spam - Corriere della Sera

Piazza Affari in altalena. Ue: 'Ok misure dell'Italia' - Economia - ANSA.it

Piazza Affari in altalena. Ue: 'Ok misure dell'Italia'


Lo spread Btp-Bund di nuovo a 300 punti. Bruxelles, 'Non serve salvataggio Roma-Madrid'

08 agosto, 17:54
 
 
Un operatore di Borsa
 
 
Riunioni d'emergenza sulla crisi per Bce e G7, che promuovono le misure di Italia e Spagna e annunciano un intervento deciso sui mercati e sui cambi per assicurare la stabilità. Bce compra Btp e Bonos. Occhi puntati sulle Borse e sugli spread Btp-Bund. In forte calo i mercati asiatici.






BORSE E SPREAD IN DIRETTA.



MILANO CHIUDE IN FORTE CALO, FTSE MIB -2,35% - Piazza Affari ha chiuso in deciso calo: l'indice Ftse Mib ha ceduto il 2,35% a 15.639 punti



FRANCOFORTE CHIUDE IN PICCHIATA - La Borsa di Francoforte chiude in forte ribasso, con l'indice Dax che perde lo 5,02%, a 5.923,27 punti.



LONDRA CHIUDE IN PESANTE CALO, A -3,39% - La Borsa di Londra ha chiuso in forte ribasso, con l'indice Ftse-100 in calo del 3,39%.



MOODY'S CONFERMA AAA PER USA, POSSIBILE TAGLIO PER IL 2013 - Moody' ribadisce il rating AAA per gli Stati Uniti. Lo comunica - riporta l'agenzia Bloomberg - Moody's, sottolineando che gli Usa possono sopportare livelli di debito più alti rispetto agli altri. Moody's si attende che gli Stati Uniti prenderanno "ulteriori misure fiscali". "Anche se le prospettive a breve termine mostrano delle debolezze, riteniamo che le prospettive di lungo termine sono favorevoli rispetto alle altre economie avanzate" evidenzia Moody's. "Rispetto ad altri governi con rating AAA il livello del debito americano è elevato ma non incoerente con quello di questi paesi. Anche se il trend del debito americano è meno favorevole senza altre misure di riduzione del deficit, riteniamo che eventuali misure saranno adottate. Il trend meno favorevole del debito si riflette nell'outlook negativo". Moody's ribadisce che potrebbe tagliare il rating degli Stati Uniti prima del 2013 se le prospettive economiche e fiscali si indebolissero significativamente ma ritiene che l'accordo sull'aumento del tetto del debito ridurrà il deficit prima di allora.



CRISI: USA; NYT; NUOVA RECESSIONE PIU' DOLOROSA DEL 2008 - Una nuova recessione sarebbe ''piu' dolorosa'' di quella del 2008. Lo riporta il New York Times citando alcuni analisti, secondo i quali l'economia e' piu' debole di quando e' entrata in recessione nel 2007 e la crescita e' stata debole che il terreno perso non e' stato recuperato, anche se la ripresa e' iniziata tecnicamente nel giugno 2009.



VAN ROMPUY, BENE DECISIONI ITALIA E SPAGNA - Il presidente della Ue, Herman van Rompuy, accoglie con favore "le decisioni prese dall'Italia e dalla Spagna per rafforzare la disciplina fiscale e la crescita, che contribuiranno alla stabilità della zona euro". E' quanto si legge in un comunicato.

Van Rompuy è "in costante contatto e stretta consultazione con i leader dei Paesi direttamente coinvolti dalla crisi, con il presidente della Bce e quello dell'eurogruppo per assicurare che tutte le decisioni prese siano applicate nei tempi stabiliti".



OPERATORI MERCATO, BCE STA ACQUISTANDO BONOS E BTP - La Bce starebbe già acquistando sul mercato secondario titoli di Stato italiani e spagnoli dopo la decisione di ieri del consiglio direttivo. E' quanto riferiscono dalle sale operative secondo cui alla base del forte calo degli spread di Roma e Madrid, finiti sotto quota 300 punti sui mercati stamattina, ci sarebbe anche "un effetto annuncio importante" che rasserena in parte gli investitori.



BRUXELLES, MISURE ITALIA RASSICURERANNO MERCATI - La Commissione Ue e' fiduciosa che le misure italiane siano una mossa adeguata a rassicurare i mercati e a riportare stabilita': e' quanto ha detto oggi un portavoce dell'esecutivo Ue, ribadendo che ne' Italia ne' Spagna avranno bisogno di ricorrere al salvataggio europeo. ''Non vediamo alcun bisogno di piani di salvataggio per Italia e Spagna'', ha detto il portavoce, spiegando come la Commissione Ue abbia ''fiducia'' nelle misure prese dal governo di Roma: ''Crediamo siano abbastanza per rassicurare i mercati e riportare la stabilita' finanziaria''.




FONTE:Piazza Affari in altalena. Ue: 'Ok misure dell'Italia' - Economia - ANSA.it