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sabato 23 aprile 2011

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Veglia a San Pietro Uomo non prodotto casuale evoluzione


Concetto ribadito da Benedetto XVI nell'omelia. Clebrazione imperniata su simbologia di luce, acqua e fuoco

23 aprile, 23:03
 
 
Papa Benedetto XVI durante la celebrazione della veglia pasquale nella basilica di San Pietro


CITTA' DEL VATICANO - "La Chiesa non è una qualsiasi associazione che si occupa dei bisogni religiosi degli uomini": essa mette "l'uomo in contatto con Dio". Lo ha detto il Papa nell'omelia della veglia pasquale a S.Pietro. La Chiesa, ha sottolineato Benedetto XVI, non ha "lo scopo limitato" di un'associazione con finalità religiose. "No, essa porta l'uomo in contatto con Dio e quindi con il principio di ogni cosa". "La vita nella fede della Chiesa - ha rimarcato il Papa - non abbraccia soltanto un ambito di sensazioni e di sentimenti e forse di obblighi morali. Essa abbraccia l'uomo nella sua interezza, dalle sue origini e nella prospettiva dell'eternità. Solo perché la creazione appartiene a Dio, noi possiamo far affidamento su di Lui fino in fondo".




L'UOMO NON E' IL PRODOTTO CASUALE DELL'EVOLUZIONE - L'uomo non è il prodotto causale dell'evoluzione. Su questo concetto ha insistito il Papa nell'omelia durante la veglia pasquale a San Pietro. "Non è così - ha detto Benedetto XVI all'interno di una riflessione sulla creazione - che nell'universo in espansione, alla fine, in un piccolo angolo qualsiasi del cosmo si formò per caso anche una qualche specie di essere vivente, capace di ragionare e di tentare di trovare nella creazione una ragione o di portarla in essa. Se l'uomo fosse soltanto un tale prodotto casuale dell'evoluzione in qualche posto al margine dell'universo - ha sottolineato - allora la sua vita sarebbe priva di senso o addirittura un disturbo della natura. Invece no: la Ragione è all'inizio, la Ragione creatrice, divina".



SE SI OMETTE CREAZIONE SI FRAINTENDE STORIA DIO E UOMO - "Omettere la creazione significherebbe fraintendere la stessa storia di Dio con gli uomini". E' uno dei passaggi dell'omelia pronunciata stasera dal Papa durante la veglia pasquale a San Pietro. "Il principio di tutte le cose - ha aggiunto più oltre - è la Ragione creatrice, è l'amore, è la libertà ". Nell'omelia il Pontefice ha sviluppato la sua riflessione attorno al brano della Genesi sulla creazione, un racconto, ha detto il Papa, che "é una profezia". Quindi ha posto una domanda: "E' veramente importante nella Veglia Pasquale parlare anche della creazione? Non si potrebbe cominciare con gli avvenimenti in cui Dio chiama l'uomo, si forma un popolo e crea la sua storia con gli uomini sulla terra? La risposta deve essere: no. Omettere la creazione significherebbe fraintendere la stessa storia di Dio con gli uomini, sminuirla". "Il principio di tutte le cose - ha aggiunto - è la Ragione creatrice, è l'amore, è la libertà ".




fonte:http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/04/23/visualizza_new.html_897878183.html
SOHO 23.04.2011 ORE 14:12





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R.L.I.-: La catastrofe del 2012 è scritta nella Bibbia

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R.L.I.-: I DANNI DELLA TACHIPIRINA

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PETRADOX, L'ULTIMO INCREDIBILE RITROVAMENTO ALIENO

E' stato denominato Petradox (o Enigmalito), si tratta dell'ultimo OOPArt di cui sia ha conoscenza. Gli OOPArt sono quegli oggetti che esprimono una tecnologia incompatibile con le datazioni degli archeologici












E' stato denominato Petradox (o Enigmalito), si tratta dell'ultimo OOPArt di cui sia ha conoscenza. Gli OOPArt sono quegli oggetti che esprimono una tecnologia incompatibile con le datazioni degli archeologici e in questo caso è anche difficile determinare il funzionamento oltre che la natura dell'oggetto. Il cosiddetto "Petradox" o "Enigmalito" è uno strano oggetto minerale che sembra contenere al suo interno un componente elettronico simile ad una spina elettrica a tre piedi (con piedi asimmetrici, come quelli dei connettori XLR ma in formato più piccolo).













Il Petradox fu' rinvenuto in New Messico nel 1998. datato con il carbonio/14 e' stata stimata una data che oscilla tra i 100.000 e i 155.000 anni. si annovera pertanto tra gli ooparts (oggetti fuori dal tempo)piu' enigmatici mai












La roccia che supporta questo pezzo di granito è poroso, con una certa quantità di quarzo e di mica (precisamente è un fillosilicato che si trova, nelle sue varianti, in diverse rocce magmatiche e metamorfiche, tra cui graniti e micascisti).



John J. Williams, un ex veterano di guerra ed esploratore del New Mexico ha trovato nel 1998 negli Stati Uniti, in un territorio lontano da grandi città tra le montagne che però lo scopritore non vuole rivelare.



Williams confessa di essere un appassionato ricercatore di enigmi e misteri che popolarmente sono associati con il paranormale e creazionismo, in modo che il problema non è del tutto estraneo.L'analisi della ricerca sullo strano oggetto metallico che la pietra porta inchiodato, dimostrerebbe che non è stato incollato alla piccola roccia con una sorta di sostanza appiccicosa, ma effettivamente incorporato, o da enormi pressioni o di energia termica.







Anche se l'età è stata stimata a circa 100.000 anni (e alcuni 55.ooo almeno in base a un amico geologo di Williams), il suo aspetto è simile a un modello elettronico connettore XLR, con i loro tre gambe in metallo di circa 3 mm. lungo, perfettamente posizionato nel suo delta e riconoscibile sul viso una serie di sferico 8 millimetri di diametro, composto di materiale biancastro Agune come ceramica o porcellana. Tuttavia, quando si cerca in dettaglio lo scopo è evidente che la sua somiglianza con il connettore XLR è solo apparente.



La X-ray analisi ha dimostrato che, verso l'interno di questa pietra è del 6,1 cm. lungo da 3.8 cm. di larghezza e 2,2 di altezza, lo strano oggetto si trova in una struttura complessa all'interno di una cavità più profonda, forme arrotondate. Un dettaglio curioso è che le gambe del misterioso oggetto appaiono eroso dalle stesse forze che hanno agito anche moderando la superficie della roccia, quindi se si trattasse di un falso, ha avuto l'astuzia di perseguire questo enorme effetto di usura equilibrata. L'oggetto è stato comunque messo a disposizione da Williams per l'analisi di qualsiasi scienziato interessati a studiarlo.


















FONTE:PETRADOX, L'ULTIMO INCREDIBILE RITROVAMENTO ALIENO

Rincari e rubinetti chiusi i rischi della privatizzazione - Repubblica.it

IL DOSSIER Rincari e rubinetti chiusi


i rischi della privatizzazioneViaggio nei Comuni dove nella gestione dell'acqua già c'è la presenza degli operatori privati

di ROBERTO MANIA



Rincari e rubinetti chiusi i rischi della privatizzazioneGUALDO Tadino si trova ai piedi dell'appennino umbro marchigiano. Da queste parti l'acqua un tempo non si pagava nemmeno perché c'è sempre stata in abbondanza. Pozzi dovunque. Qui c'è la sorgente di una nota acqua minerale. Ebbene qui - anche qui - l'acqua è diventata preziosa. E se dai tuoi rubinetti del terzo piano non sgorga perché ha poca pressione e non riesce a salire, beh, ti paghi i nuovi tubi. Seimila euro sono stati chiesti a un cittadino di Gualdo, che ora si è rivolto alle associazioni dei consumatori.




Avere l'acqua a casa non è più scontato. Anche questa è la privatizzazione del servizio. Privatizzazioni innanzitutto nelle logiche di gestione ancor prima che nelle proprietà. Nella Umbria Acque, per esempio, il socio privato, controlla il 42%. Ma - si è visto - non cambia nulla. Ha inciso, un po', per temperare l'inarrestabile ascesa delle tariffe: in dieci anni, dal 1998 al 2008 - riporta Antonio Massarutto nel suo "Privati dell'acqua", appena uscito per il Mulino - sono aumentate del 47%. E nel solo periodo 2005-2008 la spesa per il servizio idrico è cresciuta del 12%, circa il 4% in termini reali. Una famiglia di tre persone spende in media 293 euro all'anno per l'acqua. Di quella che si utilizza, perché tanta se ne va persa in una rete idrica che è un vero colabrodo. Circa il 37% dell'acqua immessa in rete non viene fatturata con punte fino al 70% in alcune aree del Mezzogiorno, lì dove la fornitura dell'acqua è anche un business per la mafia e le altre organizzazioni criminali.



In Calabria, per esempio. Dove quasi il 45% della popolazione riceve un servizio a dir poco scadente. E dove l'acqua, pur arrivando nelle case, viene chiusa dal gestore per morosità del Comune. È accaduto all'inizio di marzo a Cinquefrondi, settemila anime nella piana di Gioia Tauro: per due giorni niente acqua. Rubinetti chiusi. L'ha deciso la Sorical (società mista tra la Regione e i francesi della Veolia con il 46,5%) con la quale il Comune ha accumulato un debito di quasi un milione e 200 mila euro, pari a quattro anni di pagamenti arretrati. Dopo tre decreti ingiuntivi, la società ha ridotto del 25% l'acqua erogata al cliente moroso, sostenendo la piena legittimità di questa decisione. Il punto è che il paese si sviluppa in salita e, anche qui, il taglio ha fatto mancare la pressione nelle tubature. Dai rubinetti nemmeno una goccia d'acqua, il sindaco ha dovuto ordinare la chiusura delle scuole per due giorni. I cittadini, che pagano regolarmente le bollette, si sono infuriati. Ma l'andazzo è questo. Dice Maurizio Del Re, amministratore delegato della Sorical: "È una cosa che stiamo facendo ormai da un po' dove osserviamo che non solo il Comune non adempie al pagamento ma dall'altra parte richiede una quantità d'acqua abnorme". Insomma se non paghi ti staccano anche l'acqua, un tempo bene primario.



Accade al Sud ma anche al centro nord. Da quando l'acqua è un servizio privatizzato che ha trasformato i cittadini in clienti-consumatori. Senza che, però, ci sia un mercato, la concorrenza tra gli operatori, la possibilità di scegliere. Racconta Sandro Peruzzi, presidente della Federconsumatori dell'Umbria, che ormai, un po' dappertutto, quando devi spostare il contatore all'esterno della tua abitazione per consentirne la lettura al gestore, la ditta per eseguire i lavori "viene imposta" dalla società. E ti impongono anche i prezzi. "In genere il doppio di quel che servirebbe", chiosa Peruzzi.



Perché l'acqua dei privati costa sempre di più. A metà maggio è in arrivo la stangata per i cittadini-clienti dei 29 comuni campani nell'area sarnese-nolana-stabiese: incrementi sulla bolletta del 20%. C'è chi ha calcolato che da sei anni a questa parte gli aumenti delle tariffe siano stati nell'ordine del 300% senza che il servizio sia migliorato. Ne sanno qualcosa nella zona di Arezzo che per prima ha sperimentato la privatizzazione: tariffe all'insù di quasi il 57%. E sempre, al nord, al centro e al sud e nelle isole, ci sono i francesi - senza il clamore del caso-Parmalat - che hanno conquistato quote azionarie prestigiose: Suez, Veolia Water e Saur. Gruppi potenti che hanno "imposto" il modello d'oltralpe. Conclusione di Giuseppe Altamore in "Acqua spa" (Mondadori): "Il servizio idrico è ormai un'industria che produce utili i dividendi per grandi e piccoli azionisti. La metamorfosi da cittadino a cliente dei mercanti d'acqua è avvenuta". Pronto a restare a secco e anche in bolletta.

(ha collaborato raffaella cosentino) (23 aprile 2011)



FONTE:Rincari e rubinetti chiusi i rischi della privatizzazione - Repubblica.it