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lunedì 24 maggio 2010

Usa, approvata la riforma di Wall Street


Usa, approvata la riforma di Wall Street


Con 59 voti a favore e 39 contro il Senato Usa ha approvato la riforma del sistema finanziario, considerata una priorita' dal presidente Barack Obama. Il testo, passato anche grazie al voto dei repubblicani, dovra' essere conciliato con quello approvato a dicembre dalla Camera, per poi essere posto alla firma della Casa Bianca. "Chi voleva proteggere Wall Street - dichiara il leader della maggioranza, Harry Reid - non e' riuscito nel suo intento. Non potranno piu' giocare coi soldi della gente". Il democratico, Chris Dodd, presidente della commissione bancaria del Senato

auspica che il testo finale verra' votato entro il 4 luglio.




FONTE:Usa, approvata la riforma di Wall Street - LIBERAZIONE.IT

Il mistero della sonda spaziale che trasmette segnali "alterati"

Dopo 30 anni Voyager 2 registra un'anomalia. Un esperto di Ufo: sono gli alieni. Online il dibattito


si accende: è soltanto un guasto
 
 
 
 
 
 
 
ALICE CASTAGNERI

TORINO

Era il 1977 quando la Nasa lanciò nello spazio la sonda Voyager 2. Al suo interno, nel caso qualche alieno se la fosse ritrovata sul suo cammino, un disco per fare conoscere la civiltà umana contenente suoni, saluti in 55 lingue e novanta minuti di musica- tra cui Mozart e Beethoven. La sonda ha viaggiato nell'universo, e dopo aver attraversato Giove, Saturno e Urano, ora si trova a miliardi di chilometri di distanza dal Sole. Per oltre trent'anni ha inviato gli stessi segnali alla "base". Poi all'improvviso un' anomalia. La stranezza, riporta il quotidiano "Bild", sarebbe inziata il 22 aprile scorso. Da quel giorno, inaffti, non è più stato inviato nessun dato scientifico.



Adesso, scienziati e non, si fanno un'unica domanda: "Si tratta di un sabotaggio degli extraterrestri o di un semplice errore nel software?". Hartwig Hausdorf, esperto di Ufo e autore del libro "UFOs – They Are Still Flying", non ha dubbi che ci sia lo zampino di qualche alieno. «E' come se qualcuno avesse dirottato e riprogrammato Voyager 2, così da non permetterci di conoscere la verità», dice Hausdorf. Molti di più sono quelli che credono semplicemente che per la vecchia sonda sia arrivato il momento di andare in pensione. Online il dibattito si accende.



«Ha solo avuto un problema nella formattazione dei dati prima di inviare i successivi, per cui non sono stati trasmessi in modo uniforme. La verità è che sta arrivando l’ora di suonare il requiem per la “antica” e gloriosa viaggiatrice», dice "Arthur McPaul". Qualcuno cerca di dare una spiegazione "più scientifica": «Forse è dovuto all’indebolimento dell’eliosfera e al flusso di raggi cosmici ed energia dallo spazio interstellare». Ma in Rete si moltiplicano le ipotesi più fantasiose. E tra "attacchi da altre galassie" e "assalti in stile Star Wars" gli amanti dei misteri sembrano inarrestabili. E la polemica si infiamma.



«Il guasto tecnico è l'ipotesi più probabile, però la Voyager è programmata per durare a lungo. Ha abbastanza energia elettrica e carburante per poter funzionare fino a circa il 2020,anche se il totale esaurimento della potenza elettrica disponibile avverrà non prima del 2025, quando non sarà più sufficiente per alimentare alcuno strumento scientifico», dice "Massimino 2010". Così leggendo i messaggi, anche quelli convinti dell'esistenza degli extraterrestri, sembrano lasciarsi convincere da tesi meno "intergalattiche": «Ma se dicono che gli alieni non interferiscono con l’umanità, figuriamoci se vanno a manomettere una sonda. Il motivo quale sarebbe?».
 
 
 

Gran Bretagna e Germania, l'ora dei tagli è arrivata

Londra, 24-05-2010








La Gran Bretagna punta a tagliare 6,25 miliardi di sterline di spesa pubblica. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze, George Osborne, alla Bbc, aggiungendo che "500 milioni saranno indirizzati per sostenere la crescita mentre il resto andrà al taglio del deficit".



I Paesi europei, ha agormentato Osborne, si stanno accorgendo della pericolosità dei debiti sovrani e quelli con deficit eccessivi devono agire in fretta. In particolare, il piano britannico prevede un risparmio di 1 miliardo di sterline dal taglio di consulenze e viaggi.



Al di qua della Manica, anche la Germania sta preparando un drastico piano di austerity per i prossimi anni che prevede tagli per 10 miliardi di euro all'anno fino al 2016. Lo scrive il Financial Times che cita fonti vicine al governo tedesco, sottolineando che il piano di Berlino "è d'esempio all'eurozona" e che le misure rappresentano uno "shock" per gli altri Paesi membri dell'area.



Il programma di tagli, scrive l'Ft, dovrebbe basarsi su un aumento della pressione fiscale oltre che sulla riduzione della spesa, nonostante la precedente promessa fatta dalla coalizione di governo di ridurre le tasse.



FONTE:Rainews24.it

Usa pronti a vere guerre spaziali: in volo l'X-37B drone per truppe cibernetiche  - Il Messaggero

Un mini shuttle-satellite ruota intorno alla Terra ogni 90 minuti passando sopra Iraq, Iran, Aghhanistan e Pakistan




Fonte:Usa pronti a vere guerre spaziali: in volo l'X-37B drone per truppe cibernetiche - Il Messaggero

SANTORO, SEI PRONTO PER UN’ALTRA TV ?



Tra le molte cose giuste e vere che Santoro ha detto nella sua autodifesa di fronte al pubblico di Annozero e ai lettori del Fatto» del 22 maggio, « c’è qualche importante “interstizio” su cui riflettere. Interstizi, tuttavia, rivelatori. Credo inoltre di avere titolo per replicare anch’io alle sue parole, nella mia qualità di autore di una lettera l (inviata al «Manifesto» e al «Fatto», ma che solo il «Fatto» ha pubblicato ) in cui, in sostanza, invitavo Santoro, e tutti coloro che lo hanno sostenuto nella sua battaglia per una televisione migliore, a prendere atto che la battaglia interna alla televisione berlusconiana non era più praticabile e che bisognava dichiarargli guerra dall’esterno, trasformando Raiperunanotte una tantum in Raiperunanotte tutti i giorni.


Ci fu un grande silenzio, a sinistra. Anche Santoro tacque. Infatti la mia proposta era stata già fatta un anno prima, con il lancio di Pandora TV, che era stato ignorato da tutte le forze democratiche, i movimenti, i partiti semidefunti della sinistra.

Adesso Santoro scrive, testualmente, che «Raiperunanotte insegna che, se il contenuto è forte, i contenitori si trovano, e con ascolti da grande tv generalista. Senza che nessuno ti possa bloccare o condizionare. La sfida è trasferire l’esperienza di quella serata unica nelle forme più efficaci per fare di Raiperunanotte qualcosa di non episodico, stabile».

È esattamente la mia proposta. A Santoro dico soltanto una cosa (ma la dico anche a tutti gl’intellettuali, agli uomini di spettacolo che hanno traccheggiato in tutti questi anni, e la dico anch’io, come Santoro, ai direttori dei grandi giornali di opposizione, come «la Repubblica» e «il Manifesto», e non parliamo de «l’Unità» perché altrimenti ci viene da piangere): perché non l’avete detto, e fatto, prima?

E dico a Santoro: per ragioni storiche perfettamente chiare tu sei l’unico che può capitanare questa squadra di combattimento, l’unico che può trascinare ascolti da grande tv generalista, perché sappiamo che anche il pubblico democratico conosce solo questa televisione “progressista” – la tua – tutta interna, come forma, alla tv che manipola, ma (ed è tuo merito), molto esterna come contenuti al mainstream mentitore.

Perché non lo fai?

Hai dichiarato guerra, dagli schermi della televisione del nemico. Non tutta la tua dichiarazione di guerra ci è piaciuta, ma la sostanza sì, ci è piaciuta. Adesso dichiarala tutti i giorni: dal di fuori. Puoi farlo. Ti sosterremo come possiamo. I soldi si troveranno perché milioni di persone, in Italia, vogliono sapere di più e di diverso. Basta chiederglieli e dare loro, in cambio, un pezzo di verità. Naturalmente purché non si continui a stare dentro un teatrino, con gli stessi rituali, le stesse facce della politica della casta, magari esposte sapientemente (come sai ben fare) al ludibrio della loro stessa esibita sconcezza.

Ovvio che l’obiettivo dovrà essere la riconquista democratica della tv pubblica, non la creazione di un nuovo canale privato multimediale.

E qui sono già entrato negl’interstizi cui ho accennato sopra. Sono almeno due. Ti dipingi troppo ingenuo (e ingenuo non sei) quando dici che aspettavi dal Partito Democratico, dai suoi membri nel Consiglio di Amministrazione, dai suoi deputati nella cosiddetta Commissione Parlamentare di Vigilanza, un qualche segnale di soccorso.

Suvvia! Non hai visto tu stesso, in questi anni, come quella gente ha tenuto bordone a Berlusconi, gli ha lasciato tutto in mano?

Hai atteso, certo non invano, perché hai rafforzato la tua posizione di gladiatore isolato dentro un cerchio di nemici. Il pubblico te ne è grato. Io anche. Ma tu ci devi, adesso, una parte della tua popolarità.

Adesso dici che «è il momento di liberarsi dei grandi gruppi editoriali e di fare da soli». Anch’io lo penso. Da anni penso che l’emergenza informativa e democratica si è trasformata in un attacco campale alla democrazia. Fallo, facciamolo. Ci sono decine di giornalisti, di uomini di cultura, direi il fior fiore del giornalismo italiano che ancora resiste, che non aspetterebbero altro; che, se vedessero alzarsi una bandiera, una decente, darebbero non una ma tutte e due le mani per sostenerla.

Solo che, fuori dalla gabbia, il compito è ben più difficile. Questo è l’altro interstizio. Tu parli di “pubblico”. È una parola che non si attaglia al compito. Gli spettatori di Raiperunanotte tutti i giorni, non sono più un “pubblico”, sono cittadini. E lo studio non può essere quello di una tv generalista.

Avrai bisogno di quei cittadini per costruire una piattaforma multimediale capace di raggiungere milioni di occhi e orecchie. Il palcoscenico, lo studio, sarà la democrazia. La ricerca di cui parli, giustamente, prevede che anche tu debba cambiare professione. Il tempo lo richiede. Ma non si tratta di rinunciare al giornalismo, tanto meno al giornalismo di battaglia.

Questo non è ciò che occorre. Occorre capire – e tu lo sai bene – che non c’è più una politica e una democrazia senza la televisione. E un’altra televisione significa un’altra politica.



Fonte: www.megachipdue.info/

Link: http://www.megachipdue.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/3761-santoro-sei-pronto-per-unaltra-tv.html

22.05.2010





FONTE:SANTORO, SEI PRONTO PER UN’ALTRA TV ? -

Vulcano sottomarino, ecco come finirà il mondo

Venerdí 21.05.2010 13:25


Sui social network è già mania. C'è chi scrive che la fine del mondo avverrà molto prima rispetto alle previsioni dei Maya, tra pochi mesi, quando un vulcano sottomarino erutterà generando uno tsunami che inghiottira con la sua violenza gran parte dell'Europa.








«Potrebbe succedere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso». Enzo Boschi presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, pur nella cautela, ha toni preoccupati raccontando i risultati dell’ultima campagna di ricerche compiute sul Marsili, il più grande vulcano d’Europa, sommerso a 150 chilometri dalle coste della Campania. Dal fondale si alza per tremila metri e la vetta del suo cratere è a 450 metri dalla superficie del mare. La sua struttura è imponente essendo lunga 70 chilometri e larga 30. È un mostro nascosto di cui solo gli scandagli hanno rivelato il vero volto. Intorno si sono osservate diverse emissioni idrotermali con una frequenza ultimamente elevata e proprio queste, unite alla debole struttura delle pareti, potrebbero causare crolli più inquietanti della stessa possibile eruzione. Di recente sono stati registrati due eventi, per fortuna contenuti. «La caduta rapida di una notevole massa di materiale — spiega Boschi — scatenerebbe un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri». Nel cuore del Marsili gli strumenti hanno dato un volto alla camera di magma incandescente che si è formata e che oggi raggiunge le dimensioni di quattro chilometri per due: è come una pentola ribollente con il coperchio ben tappato. Il Marsili è da anni un sorvegliato speciale per alcuni segni lanciati.





La sua storia si confonde nel tempo e non si sa quando sia avvenuta l’ultima eruzione: di certo in epoche lontane. Ma proprio i segnali emessi hanno indotto a studiarlo e l’ultima campagna iniziata in febbraio con la nave oceanografica Urania, del Cnr, ha fatto aumentare la preoccupazione. Le frane rilevate indicano una instabilità impossibile da ignorare. «Il cedimento delle pareti — nota Boschi — muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un’onda di grande potenza. Gli indizi raccolti ora sono precisi ma non si possono fare previsioni. Il rischio è reale e di difficile valutazione ». La ragione sta nella situazione in cui si trova il vulcano. L’Etna in questi anni è stato tappezzato di strumenti in grado di avvisare se un’eruzione è imminente, almeno con un certo margine di preavviso. Il Marsili non solo è sommerso ma è privo di queste sonde pronte ad ascoltare le sue eventuali cattive intenzioni. Bisognerebbe installare una rete di sismometri attorno all’edificio vulcanico collegati a terra ad un centro di sorveglianza. Ma tutto ciò è al di fuori di ogni bilancio di spesa. Con le risorse a disposizione si collocherà qualche nuovo strumento ma non certo la ragnatela necessaria. «Quello che serve — conclude Boschi—è un sistema continuo di monitoraggio, per garantire attendibilità. Ma è costoso e complicato da realizzare. Di sicuro c’è che in qualunque momento potrebbe accadere l’irreparabile e noi non lo possiamo stabilire».


FONTE:Vulcano sottomarino, ecco come finirà il mondo - Affaritaliani.it