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venerdì 2 settembre 2011

Bufera su Assange, documenti in liberta' - Mondo - ANSA.it

Bufera su Assange, documenti in liberta'

Leader sito antisegreti accusa The Guardian per fuga notizie

01 settembre, 22:20

Bufera su Assange, documenti in liberta'

di Mattia Bernardo Bagnoli
LONDRA - Il peggiore degli scenari possibili si è materializzato davanti ai PC di Wikileaks, il sito antisegreti fondato dall'ex hacker Julian Assange. Copie del 'cablegate', ovvero l'archivio che conta oltre 250mila documenti riservati della diplomazia Usa, hanno infatti iniziato a circolare liberamente in rete. Assange accusa the Guardian di aver organizzato la fuga di notizia, ma il quotidiano nega. Quel che è peggio, i 'cablo' in questione non sarebbero stati 'filtrati': i nomi di collaboratori e informatori del dipartimento di Stato americano sono scritti nero su bianco. Circostanza che rischia di mettere in pericolo la sicurezza di queste persone. Per Wikileaks si tratta di un colpo fatale: l'aver perso il controllo di materiale tanto sensibile potrebbe infatti avere un impatto sulla capacità dell'organizzazione di acquisire in futuro nuovi documenti riservati. Non sorprende dunque che Assange e i suoi abbiano reagito con rabbia alle ultime rivelazioni.
Wikileaks accusa il Guardian - il quotidiano britannico che per primo l'anno passato ha stabilito un accordo con Assange - di essere responsabile della fuga di notizie: "Un giornalista del Guardian ha reso pubblica una password top-secret per decodificare l'intero archivio dei cablogrammi non redatti in quello che appare un atto di volgare negligenza o malizia". "Abbiamo già parlato con il dipartimento di Stato USA e dato il via ad azioni legali preventive", conclude l'organizzazione. Il quotidiano ha però respinto immediatamente le accuse al mittente.
La password incriminata, infatti, era stata segnalata nel libro scritto da David Leigh (capo del dipartimento investigativo del Guardian e autore dell'accordo con Assange) dedicato al dietro le quinte del cablegate e pubblicato nel febbraio scorso. "Dire che questo libro, in qualunque modo, abbia compromesso la sicurezza dei file non ha senso", ha ribattuto il quotidiano. "Ci era stato detto che la password era temporanea, che sarebbe scaduta entro poche ore". Giusto il tempo di scaricare il cablegate sui computer della redazione. "Perché Assange non ha cancellato i file così come promesso?", ha scritto Leigh sul suo account di Twitter. La pubblicazione di quella password è stata insomma vista dai giornalisti coinvolti nella storia come un'irrilevante nota di colore.
La realtà dei fatti sembra però essere più complessa. Il file che contiene il 'cablegate' protetto da password viene infatti condiviso da tempo dai sostenitori di Wikileaks che, per contrastare gli attacchi al sito di Assange scatenati dopo i primi scoop, hanno messo in piedi una rete di 'siti-specchio'. Nessuno era però a conoscenza del trucco della 'chiave'.
Nessuno - scrive lo Spiegel - tranne l'ex portavoce Daniel Domscheit-Berg - fondatore del sito 'concorrente' OpenLeaks. A mettere in giro la voce che bastava usare una certa parola per schiudere i segreti restanti del cablegate sarebbero stati dunque "ambienti vicini a OpenLeaks". Ecco che, una volta fatto due più due, in rete sono comparsi i file decrittati. Intanto Wikileaks ha incoraggiato i suoi fan a scaricare un altro file protetto da password. E il web si è scatenato. L'ipotesi più dibattuta è quella di un video che mostra atrocità commesse dai militari USA in Afghanistan. Wikileaks si è limitato a dire che rilascerà la relativa chiave di accesso "al momento opportuno".

FONTE:Bufera su Assange, documenti in liberta' - Mondo - ANSA.it

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