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sabato 18 agosto 2012

Crisi, Finlandia, il ministro degli Esteri: «Prepariamoci alla rottura della zona euro» - Corriere.it

CRISI DELL'EURO


Crisi, Finlandia, il ministro degli Esteri: «Prepariamoci alla rottura della zona euro»

Erkki Tumoioja in un'intervista al «Daily Telegraph» spiega che i finlandesi hanno pronto un piano operativo

CRISI DELL'EURO



Crisi, Finlandia, il ministro degli Esteri: «Prepariamoci alla rottura della zona euro»



Erkki Tumoioja in un'intervista al «Daily Telegraph» spiega che i finlandesi hanno pronto un piano operativo


Erkki Tuomioja (Afp)







Erkki Tuomioja (Afp)

I leader europei devono prepararsi ad una possibile rottura della zona euro, come ha già fatto la Finlandia. Lo ha detto il ministro degli Esteri finlandese e veterano del partito social democratico, Erkki Tuomioja, in un'intervista pubblicata sul Daily Telegraph. «Dobbiamo prepararci alla possibilità di una rottura della zona euro», ha detto Tuomioja. «È una cosa che nessuno sostiene in Finlandia, neanche il partito dei Veri finlandesi (destra nazionalista, ndr), per non parlare del governo. Ma dobbiamo essere pronti,» ha detto il ministro socialdemocratico al quotidiano.



LA GRECIA - Secondo il ministro, i leader finlandesi hanno pronto «un piano operativo per far fronte a ogni evenienza». «C'è un consenso sul fatto che una rottura della zona euro costerebbe di più nel breve e medio termine che continuare a gestire la crisi. Ma una rottura non significa la fine dell'Unione europea, potrebbe invece consentire alla Ue di funzionare meglio», ha aggiunto Tuomioja. L'intervento del ministro dipinge uno degli scenari più foschi per l'Eurozona: «Ma l'abbandono dell'euro è una soluzione auspicata da moltissimi dappertutto. È però evidente che una rottura dell'euro zona costerebbe di più che nel breve e nel medio peridoso piuttosto che gestire la crisi». Per quanto riguarda un'eventuale uscita dall'euro della Grecia, Tuomioja, sottolinea: «non possiamo costringere la Grecia ad uscire dall'area».




FONTE:Crisi, Finlandia, il ministro degli Esteri: «Prepariamoci alla rottura della zona euro» - Corriere.it

La stampante 3D che produce bistecche - Corriere.it

PER ME...!!!  MOLTO SPEZIATA.. GRAZIE



La stampante 3D che produce bistecche


Uno dei fondatori di PayPal finanzia un progetto

che ha come vero obiettivo la creazione di tessuti cellulari


NEW YORK - Come la vuole la bistecca? Ben stampata, grazie. Peter Thiel, cofondatore di PayPal (sistema di pagamento online), avrebbe finanziato con 350 mila dollari (285mila euro) una start-up chiamata Modern Meadow. Obiettivo? Realizzare bistecche di maiale (la carne bianca è più facile da stampare di quella «a colori»).




Le stampanti 3-D sono da anni una realtà produttiva (l’Economist qualche mese fa ha parlato di «terza rivoluzione industriale» alle porte). Un giorno non lontano ognuno di noi si potrà fare il proprio telefonino (o un violino) in casa. Le bio-printer sono in fase sperimentazione, per esempio nel settore della medicina rigenerativa. Gli scienziati hanno stampato da un computer porzioni di pelle, di muscolo, di vasi sanguigni. Non è escluso che in futuro si possano ottenere organi complessi.



Un tessuto stampato in 3D



Un tessuto stampato in 3D

Fantascienza da brivido? Fa meno impressione parlare di cibo: già i ricercatori della Cornell University sono riusciti a «stampare» dei dolcetti molto semplici (cupcakes). Realizzare carne dovrebbe essere più semplice che creare un organo. Grosso modo la printer 3D funziona «a strati»: il software del computer manda alla stampante le informazioni dell’oggetto da stampare come se lo dividesse in tante sottilissime «fette digitali». Dalle fette digitali alla fettina il passo è breve? Nella richiesta inviata da Modern Meadow al ministero dell’Agricoltura americano, scrive la rivista Time, si legge che «poiché la carne è un tessuto morto, la vascolarizzazione del prodotto finale è meno complicata che nelle applicazioni mediche».



Gli stampatori di braciole non sono degli inventori puri: puntano al mercato dei vegetariani che non mangiano carne per ragioni etiche. Il toner al posto del condimento? A parte gli scherzi: il progetto è fabbricare tessuti cellulari di maiale e farli «maturare» in muscoli grazie a stimolazione elettrica all’interno di un bioreattore. In un mondo di bistecche stampate, gli animali potrebbero dormire sonni tranquilli (e lunghi). Il gusto? Non sarà peggiore di certe suole dietetiche. Aggiungere molto limone, o vino bianco. Certo i costi, almeno all’inizio, potrebbero essere alti. Quanto paghereste per una scaloppina di lonza in 3-D?




FONTE:La stampante 3D che produce bistecche - Corriere.it