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giovedì 15 settembre 2011

Un pianeta con due soli, come in Guerre Stellari - - ANSA.it

Un pianeta con due soli, come in Guerre Stellari


Si trova a 200 anni luce dalla Terra

15 settembre, 21:01
 
Il pianeta con due soli osservato direttamente (fonte: NASA/JPL-Caltech)
 
Come in Guerre Stellari, esiste davvero un pianeta con due soli, come Tatooine. Lo ha visto il cacciatore di pianeti della Nasa, il telescopio spaziale Kepler, e questo mondo alieno si trova solamente a 200 anni luce dalla Terra. Il risultato è annunciato su Science da un gruppo di ricerca coordinato dall'americano Laurance Doyle, del Seti Institute.




Chiamato Kepler-16b, è il primo pianeta che orbita intorno a due stelle ad essere osservato direttamente e dimostra quanto possano essere diversi i pianeti della Via Lattea.



Sebbene si sospettasse da tempo l'esistenza di pianeti che orbitano intorno a due astri, è la prima volta che uno di questi viene visto mentre transita davanti alle sue stelle. ''E' il primo esempio, confermato senza ambiguità, di un pianeta circumbinario, cioe' di un pianeta che orbita intorno a due stelle'', ha osservato uno degli autori, Josh Carter, del Centro per l'Astrofisica Harvard-Smithsonian. ''Ancora una volta - ha aggiunto - scopriamo che il nostro Sistema Solare è solo un esempio della varietà di sistemi planetari che la natura può creare''.



Distante 200 anni luce dalla Terra, il pianeta e' stato scoperto monitorando la brillantezza di 155.000 stelle ed è stato sorpreso mentre transitava davanti ai suoi soli, eclissandoli parzialmente. Il sospetto che il sistema potesse ospitare il pianeta è venuto dallo studio della brillantezza delle due stelle: gli astronomi hanno notato che la luminosità di queste si indeboliva a intervalli irregolari, anche quando nessuna delle due eclissava l'altra. I ricercatori sono cosi' andati a caccia di un terzo corpo celeste, che potesse causare il fenomeno transitando davanti a entrambe le stelle.



Il pianeta Kepler-16b è un gigante gassoso grande quanto Saturno, anche se più denso e non si pensa possa ospitare forme di vita. Questo mondo extrasolare simile al Tatooine della saga di Guerre Stellari impiega 229 giorni per orbitare intorno alle due stelle, dalle quali dista circa 100 milioni di chilometri: una distanza confrontabile a quella che separa Venere e il Sole. Le stelle del sistema che ospita il pianeta appartengono a un sistema binario e sono entrambe più piccole e fredde del Sole, con una massa, rispettivamente, pari al 20% e al 69% della massa della nostra stella. Per questa ragione la superficie del pianeta dovrebbe essere molto fredda, si calcola sia compresa fra -73 e -100 gradi. Secondo i ricercatori il pianeta si sarebbe formato nello stesso disco di polveri e gas dal quale sono nate le due stelle.
 
FONTE:Un pianeta con due soli, come in Guerre Stellari - - ANSA.it

giovedì 8 settembre 2011

Scoperto il 'papà' dell'uomo - - ANSA.it

Scoperto il 'papà' dell'uomo


E' vissuto in Sudafrica 2 milioni di anni fa

08 settembre, 18:19
 
 
Il cranio dell'Australopitecus sediba (fonte: Eloff, Lee Berger e Università di Witwatersrand)
 
E' vissuto quasi 2 milioni di anni fa il più vicino antenato dell'uomo. Era un ominide, chiamato Australopitecus sediba, con una combinazione sorprendente di caratteri sia umani sia delle scimmie, che costringono a rivedere molte delle conoscenze sull'evoluzione del genere Homo.




Lo riporta con una serie di cinque articoli la prestigiosa rivista Science, dove si analizzano i dettagli di una serie di fossili, di cinque individui, scoperti in Sudafrica nel 2010 e datati con grande precisione a 1,997 milioni di anni fa.



Gli studiosi indicano con il termine ''ominidi'' i membri della grande famiglia che include uomini, scimmie moderne e gli antenati comuni. Il ''papà'' dell'uomo si chiama Australopitecus sediba, secondo la terminologia tecnica utilizzata in antropologia per indicare un genere di ominidi precedenti agli homo e che sta a significare scimmia del Sud, il termine Sediba ricorda invece il luogo del ritrovamento.



Dalla scoperta di questo gruppo di ominidi, avvenuta nell'agosto 2008 nel sito di Malapa (Sudafrica), sono stati portati alla luce oltre 220 frammenti di ossa di almeno 5 individui di ominidi. I fossili sono stati ritrovati nell'area di un'antica grotta dove circa 2 milioni di anni fa questi antichi progenitori dell'uomo sono scivolati probabilmente a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro. Un rapido accumulo di sedimenti ha poi preservato i corpi nel tempo. Il grado di conservazione di alcuni resti e' eccellente e sono stati individuate piccole parti di materiale organico, probabilmente tessuti molli o pelle, che sono tuttora analizzati dagli esperti. Gli studi si sono concentrati in particolare su due individui, quelli in migliori condizioni: un piccolo di 10-13 anni e una femmina. Lo studio dell'anatomia di questi fossili ha portato una serie di nuovi dati che ha sorpreso i ricercatori. In particolare il cervello ha mostrato una conformazione che non rientra nei modelli ipotizzati finora e relativi alla transizione al genere Homo, mentre la struttura della mano appare molto diversa da quella delle scimmie e risulta avere tutte le caratteristiche adatte ad afferrare e manipolare oggetti. Gli arti inferiori presentano invece una combinazione tra quelle umane e quelle dei i primi ominidi.



I fossili rinvenuti sono datati tra 1,97 e 1,98 milioni di anni fa, sulla base di una delle piu' accurate misurazioni mai fatte su resti di ominidi. La datazione di un fossile e' una questione molto complessa, in quanto si tratta generalmente di resti troppo antichi per poter utilizzare il noto metodo del radio-carbonio, che dimostra una grande precisione ma e' utilizzabile solo su campioni risalenti a meno di 50.000 anni. Le analisi di fossili piu' antichi non possono essere eseguite sul campione stesso, ma sui materiali che li circondano, e un primo studio aveva prodotto un margine di incertezza di circa 200.000 anni. Analisi piu' accurate condotte successivamente hanno ridotto il margine a 3.000 anni.
 
GUARDA LEI IMMAGINI PRESSO LA FONTE.
 
FONTE:Scoperto il 'papà' dell'uomo - - ANSA.it

::. Zret blog .:: ✈: L’invasione degli intraterrestri (prima parte)






Forse siamo stati distratti dalle sfere che brillano in cielo. Quante pellicole stanno annunciando un’invasione dallo spazio! Depistaggio? O un accerchiamento?




Sentenziano Pauwels e Bergier: “Gli storici sono razionali, ma la storia è irrazionale”. Da millenni una razza sanguinaria domina la Terra: è alluso nelle più venerande tradizioni, le tradizioni che ci ostiniamo ad ignorare. Amiamo pascerci di rassicuranti bugie, adagiarci su soffici cuscini, anche se con l’imbottitura piena di chiodi.



Lo scrittore britannico Edward Bulwer Lytton (1803-1873) è autore di un romanzo intitolato “Vril, la razza che verrà”. Protagonisti dell’opera sono uomini la cui vita psichica è molto più evoluta della nostra. Essi hanno acquisito una mirabile padronanza di sé stessi e delle cose, divenendo simili a dei. Per il momento si tengono ancora nascosti in caverne, ma presto ne usciranno per soggiogare definitivamente l’umanità. Bulwer Lytton era affiliato ad una confraternita che contraffaceva i Rosacroce. E’ celebre per il romanzo storico “Gli ultimi giorni di Pompei”, ma coltivò molti generi e sottogeneri: nei suoi racconti soprannaturali soffia il vento gelido dell’angoscia. L’idea di Vril in origine si trova nelle opere dello scrittore francese Louis Jacolliot (1837-1890, console di Francia a Calcutta, durante il Secondo impero. Nei libri “I figli di Dio” (1873) e “Le tradizioni indoeuropee” (1876), Jacolliot asserisce di essersi imbattuto nel Vril tra i Giainisti di Mysore e Gujarat. Il termine Vril, con cui lo scrittore di Albione indica l’energia usata dalle creature sotterranee, fu ripreso nell’ambito di sette magico-esoteriche che prelusero al Nazionalsocialismo. Questi movimenti erano contraddistinti da un particolare interesse per temi quali il Graal, la lancia di Longino, ma soprattutto per le memorie riguardanti Agartha, l’antichissimo e mitico impero situato sotto l’altipiano del Tibet. È un mistero l’identità e l’origine del popolo che vi dimorerebbe da tempo immemorabile: i sopravvissuti di Atlantide o di Mu o creature extraterrestri o interdimensionali?



Tra la Grecia e la Bulgaria si snoda per circa 300 km la catena dei Monti Rodopi, che culminano nel Monte Sjutkja (2188 m) nella terra un tempo chiamata Tracia, la regione di cui fu originario Orfeo, il mitico cantore e suonatore di lira, figlio di Apollo e di una Musa. Nei Monti Rodopi si apre, non lungi dal villaggio di Trigrad, la Gola del Diavolo. La Gola fende il fianco d’una montagna per proseguire sottoterra dove si slarga in un enorme pozzo le cui pareti a strapiombo sono di granito. Nel sottosuolo scorre un fiume che forma un’imponente cascata. Entrando nelle grotte, i primi esploratori riferirono di aver scorto strane luci e di aver provato una sensazione di euforia, probabilmente a causa di esalazioni inebrianti.



Gli antichi Elleni ritenevano che la Gola del Diavolo fosse l’adito dell’Oltretomba varcato da Orfeo per ricondurre nel mondo dei vivi l’adorata consorte Euridice, perita per il morso di un serpente. In alcune tradizioni medievali, l’orrida spelonca della Gola fu considerata il luogo in cui precipitarono gli angeli ribelli, dopo essere stati espulsi dal Cielo. I cristiani della plaga credevano che la spaccatura netta e verticale dell’ingresso fosse stata creata dal corpo ardente di Lucifero, quando procombé nell’Ade. Secondo alcuni studiosi, il nome “Gola del Diavolo”, deriva dalla forma dell’imboccatura che ricorda la testa di un demonio.



Per molto tempo, si è tramandato che l’antro fosse la prigione non solo della milizia degli angeli riottosi, ma anche dei “Figli di Dio”, le creature citate in Genesi 6 e nell’apocrifo libro di Enoc. Definiti Vigilanti (Irin) dal patriarca Enoc, tale progenie di messaggeri disobbedienti era caduta in disgrazia presso Dio, dopo che gli Irin, avendo copulato con donne umane, avevano procreato la stirpe ibrida dei Nephilim. Per questo misfatto, i Vigilanti erano stati incarcerati sotterra. La loro tenebrosa segreta è menzionata in Giuda 1,6. Nella lettera attribuita a Giuda Tommaso, si legge: “Egli tiene in catene eterne nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non conservarono la loro dignità, ma lasciarono la loro dimora.”



I Vigilanti e gli angeli caduti, guidati da Lucifero, appartenevano probabilmente a gruppi differenti: i primi al decimo ordine dei ben Elohim (figli di Dio? figli degli dei?); il diavolo e la sua coorte provenivano dalla schiera dei Malakim (esseri potenti, spirituali). Mentre il diavolo era stato condannato al fuoco eterno, i Vigilanti (o una loro fazione?) erano stati rinchiusi per un tempo lunghissimo, ma determinato. Essi dunque attendevano di essere liberati dalla loro cattività nelle viscere della Terra.




FONTE:::. Zret blog .:: ✈: L’invasione degli intraterrestri (prima parte)

::. Zret blog .:: ✈: Il codice binario di Rendlesham

Il codice binario di Rendlesham





La Rendlesham forest (Inghilterra) è il teatro di uno fra i casi ufologici più sbalorditivi e documentati, il più importante occorso in terra d’Albione.



Così lo ricostruisce Roberto Malini: “Il 27 dicembre 1980 tre addetti alla sicurezza della base aerea di Woodbridge, nel Suffolk (Inghilterra), all’interno della foresta di Rendlesham, avvistano in cielo alcune luci di natura sconosciuta. In seguito alla loro segnalazione, si verifica un insolito movimento di aerei e di altri mezzi militari che partono dalle basi della R.A.F. di stanza a Bentwaters, presidiate dalla forze armate statunitensi. Gli agenti descrivono un oggetto triangolare luminoso, fermo in alto sopra la base. L’U.F.O. è caratterizzato da una luce rossa intermittente posta sulla sua parte alta ed alcune luci blu sulla parte inferiore. Le guardie escludono che si tratti di un aereo. Il colonnello Charles Halt, vice-comandante della base, descrive l’evento in un rapporto ufficiale, aggiungendo che nei giorni successivi all’avvistamento alcuni militari in perlustrazione avrebbero rilevato tre profonde impronte al suolo, forse le tracce di un atterraggio. Contemporaneamente all’avvistamento riportato dal personale di Woodbridge, alcuni civili osservano luci notturne muoversi in cielo con traiettorie zigzaganti.[…] Ottemperando alla legge sulla libertà di informazione, nel dicembre 2002 il Ministero della "difesa" divulga alcuni files relativi al dossier sul caso di Rendlesham, insieme con altri documenti coperti, fino ad allora dal massimo riserbo, che tuttavia non offrono particolari novità”.



Risale alla fine del 2010 un rilevante sviluppo sul Rendlesham incident. Il militare statunitense Penniston, ora in pensione, già di stanza nella base britannica, diffonde alcune informazioni circa la sua esperienza. Egli racconta che il 27 dicembre 1980 fu tra i militari che videro l’ordigno triangolare atterrato in una radura. Egli si avvicinò all’oggetto per sfiorarlo con una mano. Il testimone si accorse che l’U.F.O. sprigionava calore, poi fu investito da un’immagine che si stampò indelebilmente nella memoria visiva: scorse nella mente una serie numerica formata da una lunga serie di 0 ed 1. Tornato alla base, Penniston sentì l’impulso irrefrenabile di trascrivere su un taccuino la sequenza che per lui rimase un enigma indecifrabile per molti anni, fino a quando, andato in pensione, consegnò il quaderno con la successione numerica ad un informatico affinché provasse a decodificarla. L’esperto, dopo vari tentativi, concluse che la serie era traducibile nel seguente messaggio: “Esplorazione dell’umanità per l’avanzamento del pianeta”. Non solo, un’altra parte della comunicazione conteneva le seguenti coordinate geografiche: 53 gradi 15 primi N; 10 gradi 08 primi W.



Queste coordinate potrebbero localizzare l’isola Hy Brasil (dall’antico irlandese “Isola della bellezza”). Hy Brasil è una misteriosa isola, una sorta di paradiso terrestre alla stessa latitudine dell’l'Irlanda. Anche se forse di origine irlandese, il concetto di Hy Brasil deve chiaramente molto ai miti che evocano l’Atlantide inabissatasi nell’oceano. L'isola di Hy Brasil appare, sotto molti nomi diversi, su carte medievali e fu disegnata dal cartografo Angelinus Dal Orto nell’atlante "L'Isola del Brasile" (Genova, 1325). Indipendentemente dalla sua origine, Hy Brasil è spesso citata nella tradizione irlandese. A volte è associata alle Isole Aran ed alle saghe dei Tuatha Dé Danann. Nell’opera “Il crepuscolo celtico” (1893), il poeta W.B. Yeats riferisce i racconti di pescatori che descrivono un'isola edenica dove si può godere la conversazione di Cúchulainn. Hy Brasil, citata pure da Plinio il Vecchio nell’enciclopedia “Naturalis historia”, generalmente si ritenne si trovasse nel mezzo dell'oceano, a centinaia di miglia ad ovest dell'Irlanda, anche se non mancò chi ne segnò la posizione non lontano dalle Azzorre.



Se le informazioni di Penniston sono veritiere, siamo di fronte ad un indizio di una presenza aliena sul pianeta Terra. Il messaggio decriptato si potrebbe interpretare come il riferimento ad una ricognizione di Gaia per opera di una civiltà dello spazio, legata altresì ad Atlantide di cui Hy Brasil fu forse un vestigio. Si potrebbe tracciare il seguente canovaccio: una nazione stellare in un lontano passato fondò delle colonie sulla Terra, tra cui l'Atlantide o influì sull’evoluzione di antiche culture. In seguito ad un cataclisma naturale o artificiale, gli extraterrestri abbandonarono il pianeta per ritornarvi millenni dopo al fine di verificare l’avanzamento della civiltà umana e per stabilire le strategie idonee a riprendere il controllo della situazione. Questa ricostruzione è probabilmente fantasiosa: nondimeno è indiscutibile che il caso di Rendlesham è una pietra miliare nella storia dell’Ufologia, nonché una questione scomoda per l’establishment a tal punto che, come denuncia Whitley Strieber nell’articolo “La verità rubata”, le carte inerenti sono scomparse: distrutte o occultate? È plausibile che la documentazione più scottante sia stata nascosta, mentre al pubblico sono state distillate notizie marginali.



La tenebrosa foresta di Rendlesham continua a custodire il suo inquietante segreto.



Fonti:



Documentario di History channel, Enigmi alieni: messaggeri dallo spazio, 2011

J. MacKillop, A dictionary of celtic mythology, 2004

R. Malini, U.F.O. il dizionario enciclopedico, Firenze, Milano, 2003, s.v. Rendlesham

W. Strieber, La verità rubata, 2011





FONTE:::. Zret blog .:: ✈: Il codice binario di Rendlesham

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IL SOLE ESPELLE DA TRE GIORNI....

FONTE:Search Results

martedì 6 settembre 2011

Incredibile mistero: messaggio in codice nel ’2011′?

Incredibile mistero: messaggio in codice nel ’2011′?

di Carlotta Torchia.




Quest’anno accadrà qualcosa di incredibile. Prima di svelare l’arcano, però, facciamo un breve viaggio nella storia di una dottrina antica e affascinante: la numerologia, una conoscenza mesoterica che studia vibrazione ed equivalenza simbolica dei numeri, e ha sempre avuto grande influenza sulla letteratura e la scienza .



Allo stato attuale delle conoscenze, i primi numeri scritti – o meglio incisi – risalgono a Sumeri e Egizi (5000 anni fa): erano diversi da come li conosciamo oggi, dato che quelle civiltà utilizzavano simboli cuneiformi. I Sumeri erano già in grado di compiere operazioni matematiche complesse: risoluzione di equazioni, estrazione di radice e potenze di un numero. La prova dell’importanza che i Sumeri-Babilonesi conferivano al numero è data dal calcolo numerico degli Dei, dalla loro collocazione nel Pantheon associata ad un numero e dagli edifici sacri, costruiti in base a rapporti dimensionali fissi e segreti.







Per molti studiosi il contenuto magico nei numeri rivela il destino dei singoli individui e della razza umana . Nel 325 d.C., l’impero Romano non diede spazio alla numerologia perché la dottrina era mal vista dalla chiesa , al pari dell’astrologia e delle divinazioni magiche: fu allora “assegnata” al campo delle credenze non accettate. In Medio Oriente – si pensa intorno al 1500 a.C., all’epoca dei primi stanziamenti delle tribù ebraiche – venne realizzato un sistema teosofico (dal Greco “dio” e “sapienza”) e filosofico: la Kabbalah, considerata la risposta di Dio alle domande dell’uomo, e basata sull’analogia numerica tra gli aspetti della vita umana e le leggi universali.



Insomma dai Sumeri a oggi, passando per i filosofi Greci e i Celti che utilizzavano i numeri per le loro divinazioni, pare che tutto nel nostro universo strettamente legato ai numeri e alla numerologia. Il grande filosofo berbero Sant’Agostino d’Ippona, definito da Antonio Livi “il massimo pensatore cristiano del primo millennio” e “uno dei più grandi geni dell’umanità in assoluto”, scrisse che “i numeri sono il linguaggio universale offerto dalle divinità agli umani come riconferma della verità”.



Veniamo allora al 2011. Quest’anno avremo date come 1/1/11, 1/11/11, 11/1/11 e 11/11/11; e non è tutto: se noi sommiamo le ultime due cifre del nostro anno di nascita e l’età che compieremo quest’anno, la somma darà sempre 111. Cerchiamo allora di decifrare il significato dei numeri 1, 11 e 111, limitandoci a poche notazioni interessanti.



Specifichiamo innanzitutto che il numero 11 – come 22, 33, 44 – è un numero Maestro. La ben nota serie di Fibonacci – che trova applicazione ovunque, dall’universo al Dna – è una successione di numeri definita a partire dalla coppia 1, 1. L’1, poi, è espressione di Dio creatore. Il primo canto dell’Inferno di Dante si compone di 136 versi: 1+3+6=10; lo zero in numerologia non esiste, quindi torniamo all’1. Lo stesso accade sommando i numeri dall’1 al 7: 1+2+3+4+5+6+7= 10 = 1. Ritorno all’unità.



L’11 è un numero legato al potere, al coraggio, al successo, all’avventura, all’impulso e all’energia: nei tarocchi, infatti, è associato all’arcano maggiore che rappresenta la forza. L’11 è il primo Numero Maestro, e come tale è molto esigente: è una prova, una sfida per le vibrazioni che favoriscono le grandi decisioni. Gli antichi ebrei lo consideravano il numero di Lilith, la forza serpentina che indusse Eva alla disobbedienza. Anche la riduzione teosofica della data del 17 settembre 2001, ultima data calcolata nella Piramide di Cheope, dà il numero 11 (1+7+2+1 = 11).



Il Salmo 11 tratta dell’uomo si è allontanato da Dio. Il numero 11 è strettamente legato all’Apocalisse. L’11 è anche impresso nella musica, come il 7: il numero delle vibrazioni al secondo per ciascuna nota è sempre un multiplo di 11, come la differenza nel numero delle vibrazioni tra le varie note. Nella simbologia cristiana l’11 rappresenta invece il peccato: 11 sono le spire del labirinto della cattedrale di Chartres che il penitente doveva percorrere a scopo purificatorio, 11 sono i cubiti di altezza della camera del sarcofago della grande piramide.



In numerologia 111 rappresenta il triangolo (1+1+1), ed è uno dei numeri più sacri per gli antichi egizi: citato in ventitré papiri, è considerato uno dei numeri Maestri Superiori. Per gli Egizi rappresenta anche la perfezione e la divinità: le tre cifre rappresentano infatti il bene, l’unione e il male. Passando alla proporzione terrestre, stabiliamo un valore generico di 40mila km per la circonferenza del pianeta: se dividiamo per 360° (angolo giro), il risultato sarà 111,111 metri.



L’universo è costruito con precisione matematica: la firma del creatore è ovunque intorno a noi. C’è forse un messaggio in codice che sta a noi decifrare? Una cosa è certa: dagli studi matematici all’occultismo ermetico, il numero 111 è magico quanto l’universo che ci circonda.



FONTE:Incredibile mistero: messaggio in codice nel ’2011′? il Democratico

venerdì 2 settembre 2011

L.A. earthquake: 4.2-magnitude quake hits San Fernando Valley - latimes.com

L.A. earthquake: 4.2-magnitude quake hits San Fernando Valley


September 1, 2011
2:08 pm
 
Earthquakemap
 
A magnitude-4.2 earthquake shook Los Angeles' San Fernando Valley on Thursday afternoon, with the epicenter just 3 miles north of Sylmar.




The quake was felt as far away as Woodland Hills, Santa Monica and downtown Los Angeles, and felt like a rolling motion for a few seconds in downtown office buildings.



The quake, which hit at 1:47 p.m., was very shallow –- just one-tenth of a mile underground –- which could explain why the quake was felt so widely. A magnitude-2.0 aftershock followed at 1:50 p.m., at a deeper depth of 3.9 miles; followed by a 2.6 quake at a depth of 1.4 miles below the surface.



The epicenter of the first quake was in the Angeles National Forest, north of Sylmar and east of Santa Clarita.



ALSO:



Bogus emails hid a killing, O.C. officials say



High surf to peak today in Southern California



College professor allegedly led motorcycle gang, drug ring



Map: Location of 4.2.-magnitude earthquake in black brackets. Other small quakes appear in yellow. Source: U.S. Geological Survey



-- Rong-Gong Lin II


FONTE:L.A. earthquake: 4.2-magnitude quake hits San Fernando Valley - latimes.com

Terremoti, 500mila a mega esercitazione - Mondo - ANSA.it

Terremoti, 500mila a mega esercitazione


Prima dopo catastrofe 11 marzo. ora si teme maxi-sisma 'big one'

01 settembre, 20:03
 
L'impianto di Fukushima
 
Una maxi esercitazione antisismica con oltre 500.000 persone, in 35 prefetture, per preparare la reazione di fronte a un possibile e temuto 'big one'. Il Giappone e' tornato oggi a indossare le tute d'emergenza e gli elmetti, quelli colorati visti con il sisma/tsunami dell'11 marzo, cui e' seguita la crisi nucleare di Fukushima, la peggiore dopo Cernobyl. L'occasione e' stata la prova anti catastrofe annuale che si tiene il primo settembre per ricordare il Grande Terremoto del Kanto, responsabile esattamente 88 anni fa della morte di circa 100.000 persone.




Un sisma di magnitudo 7.9 che colpi' Tokyo e la pianura che circonda la capitale. E' toccato al premier uscente Naoto Kan, in attesa che il suo successore Yoshihiko Noda annunci domani l'esecutivo, presiedere le esercitazioni, rivivendo lo scenario di marzo, quando il sisma di straordinaria potenza (magnitudo 9) diede origine al maremoto che devasto' con onde fino a 40 metri il Tohoku, il nordest del Giappone, incluso l'impianto di Fukushima. Il governo, in una riunione d'emergenza simulata presso l'ufficio del premier, ha dato disposizioni per scongiurare forme di panico e coordinare i primi aiuti. Le prefetture costiere, tra cui Wakayama, Toyama, Kagawa e Miyazaki, hanno testato le difese anti-tsunami, mentre a Nagasaki, che confina con la prefettura 'nucleare' di Saga, sono state verificate le misure contro i rischi di contaminazione radioattiva. Il cuore delle esercitazioni e' stato naturalmente Tokyo: la polizia ha simulato ad esempio un grande ingorgo, chiudendo in un solo colpo 97 punti di transito strategici per 10 minuti. La Nhk, trasmettendo in diretta le immagini dall'elicottero sulla congestione 'virtuale', ha annunciato il trasferimento di tutte le attivita' nella sede di Osaka, quartier generale d'emergenza.



Tutta una simulazione, per fortuna, anche se gli ultimi studi sui nuovi assetti geologici seguiti agli eventi di quasi sei mesi fa lasciano trasparire elementi da approfondire. Il Consiglio centrale per la prevenzione dei disastri, un'agenzia governativa, ha identificato 18 terremoti nel range di magnitudo 7 che potrebbero verificarsi intorno a Tokyo. Nell'ultimo studio diffuso, si stima che uno di questi (7.3), con epicentro nella parte nord della baia della capitale, potrebbe causare 11.000 vittime e distruggere 850.000 edifici.



L'attenzione si e' focalizzata sulla faglia di Tachikawa, lunga 33 km, che collega Hanno (prefettura di Saitama) a Fuchu (Tokyo). A fine luglio, il Comitato di ricerca sui terremoti, altro ente pubblico, ha detto che le probabilita' di scosse erano aumentate in 4 delle 106 faglie piu' attive del Paese. A Tachikawa, in particolare, e' ipotizzato un sisma di magnitudo 7.4: un'intensita' di 7, il massimo della scala di rilevazione nipponica, e' quantificabile in un 6 circa su gran parte delle 23 municipalita' della capitale, con 6.300 morti. Secondo l'Earthquake Research Institute dell'Universita' di Tokyo, la pressione sulla complessa struttura delle placche tettoniche sotto la citta' e' cambiata e due o piu' aree focali possono muoversi insieme, con un conseguente forte terremoto. Il numero medio di scosse di magnitudo 3 (o superiore) nei 5 anni prima dell'11 marzo e' stato di circa 8 al mese. Nella fase successiva, i tremori non percettibili senza strumenti sono drasticamente aumentati, mentre quelli di magnitudo 3 (o di piu') sono balzati di 4 volte: le zone 'calde' sono quelle di 60-70 km sotto la parte nord della baia di Tokyo e di 40-55 km al limite con la prefettura di Ibaraki.



FONTE:Terremoti, 500mila a mega esercitazione - Mondo - ANSA.it

Bufera su Assange, documenti in liberta' - Mondo - ANSA.it

Bufera su Assange, documenti in liberta'

Leader sito antisegreti accusa The Guardian per fuga notizie

01 settembre, 22:20

Bufera su Assange, documenti in liberta'

di Mattia Bernardo Bagnoli
LONDRA - Il peggiore degli scenari possibili si è materializzato davanti ai PC di Wikileaks, il sito antisegreti fondato dall'ex hacker Julian Assange. Copie del 'cablegate', ovvero l'archivio che conta oltre 250mila documenti riservati della diplomazia Usa, hanno infatti iniziato a circolare liberamente in rete. Assange accusa the Guardian di aver organizzato la fuga di notizia, ma il quotidiano nega. Quel che è peggio, i 'cablo' in questione non sarebbero stati 'filtrati': i nomi di collaboratori e informatori del dipartimento di Stato americano sono scritti nero su bianco. Circostanza che rischia di mettere in pericolo la sicurezza di queste persone. Per Wikileaks si tratta di un colpo fatale: l'aver perso il controllo di materiale tanto sensibile potrebbe infatti avere un impatto sulla capacità dell'organizzazione di acquisire in futuro nuovi documenti riservati. Non sorprende dunque che Assange e i suoi abbiano reagito con rabbia alle ultime rivelazioni.
Wikileaks accusa il Guardian - il quotidiano britannico che per primo l'anno passato ha stabilito un accordo con Assange - di essere responsabile della fuga di notizie: "Un giornalista del Guardian ha reso pubblica una password top-secret per decodificare l'intero archivio dei cablogrammi non redatti in quello che appare un atto di volgare negligenza o malizia". "Abbiamo già parlato con il dipartimento di Stato USA e dato il via ad azioni legali preventive", conclude l'organizzazione. Il quotidiano ha però respinto immediatamente le accuse al mittente.
La password incriminata, infatti, era stata segnalata nel libro scritto da David Leigh (capo del dipartimento investigativo del Guardian e autore dell'accordo con Assange) dedicato al dietro le quinte del cablegate e pubblicato nel febbraio scorso. "Dire che questo libro, in qualunque modo, abbia compromesso la sicurezza dei file non ha senso", ha ribattuto il quotidiano. "Ci era stato detto che la password era temporanea, che sarebbe scaduta entro poche ore". Giusto il tempo di scaricare il cablegate sui computer della redazione. "Perché Assange non ha cancellato i file così come promesso?", ha scritto Leigh sul suo account di Twitter. La pubblicazione di quella password è stata insomma vista dai giornalisti coinvolti nella storia come un'irrilevante nota di colore.
La realtà dei fatti sembra però essere più complessa. Il file che contiene il 'cablegate' protetto da password viene infatti condiviso da tempo dai sostenitori di Wikileaks che, per contrastare gli attacchi al sito di Assange scatenati dopo i primi scoop, hanno messo in piedi una rete di 'siti-specchio'. Nessuno era però a conoscenza del trucco della 'chiave'.
Nessuno - scrive lo Spiegel - tranne l'ex portavoce Daniel Domscheit-Berg - fondatore del sito 'concorrente' OpenLeaks. A mettere in giro la voce che bastava usare una certa parola per schiudere i segreti restanti del cablegate sarebbero stati dunque "ambienti vicini a OpenLeaks". Ecco che, una volta fatto due più due, in rete sono comparsi i file decrittati. Intanto Wikileaks ha incoraggiato i suoi fan a scaricare un altro file protetto da password. E il web si è scatenato. L'ipotesi più dibattuta è quella di un video che mostra atrocità commesse dai militari USA in Afghanistan. Wikileaks si è limitato a dire che rilascerà la relativa chiave di accesso "al momento opportuno".

FONTE:Bufera su Assange, documenti in liberta' - Mondo - ANSA.it